martedì 18 aprile 2017

Il clown triste

Questa poesia l'ho scritta nel marzo 2006



Cammina lento,
per buie strade,
con lo sguardo basso
su scarpe consumate.
In una mano,
una valigia piena di ricordi,
nell'altra,
un fiasco pieno di rimpianti.
In testa,
sotto un vecchio cappello,
l'ombra di un passato
sempre più lontano.
E in fondo al cuore,
la rabbia
di una vita spezzata




mercoledì 12 aprile 2017

Very Pop Blog - I miei anni '80: Gli Intramontabili



Rispondo solo ora all'invito dell'amico Cassidy, sul tag dedicato ai mitici anni 80, a sua volta chiamato a partecipare da MikiMoz.

Gli anni 80 sono stato un periodo speciale, ci ho passato praticamente tutta la mia infanzia "consapevole", come la chiamo io, cioè tutto quel periodo che va' dalla prima elementare all'inizio della prima superiore, e anche se, diversamente da tanti altri, ancora non avevo maturato le passioni che invece mi accompagnano dall'adolescenza (lettura a parte).
Prima di iniziare il veloce exursus sui miei anni 80, ecco quali sono le regole da seguire:

1- Elencare tutto ciò che per noi sono stati gli anni '80, in base ai vari macroargomenti forniti (nota: parlare del vissuto dell'epoca, non di ciò che il decennio rappresenta per noi oggi! Chi non era ancora nato può parlare, invece, per esperienze indirette);
2- Avvisare Moz dell'eventuale post realizzato, contattandolo in privato o lasciando un commento QUI
3- Taggare altri cinque bloggers, avvisandoli.

I MIEI ANNI 80

MUSICA:

In quel periodo avevo una bella collezione di  45 giri di sigle tv (cartoni animati, telefilm, trasmissioni), poi le poche cassette, oltre a quelle di BimboMix che ricevevo alla Befana, che giravano per casa erano quelle di Battisti, Vasco Rossi, e alcune compilations artigianali. E naturalmente tanta radio.




CINEMA:

Sicuramente avrete capito che il cinema è una mia grande passione, ma questa è esplosa in tutta la sua forza solo verso i quindici anni, quando ormai eravamo entrati negli anni 90. Da piccolo i miei genitori non ci portarono molto al cinema, anzi...Però una delle poche volte fu per un film, che come una brace ardente, ha alimentato il mio amore per la settima arte, si trattava di "E.T. L'extratterestre", ricordo anche una riproposizione di "Biancaneve e sette nani".
Poi con i miei compagni di scuola, sul finire delle medie ho visto "Rambo III" e "Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi" . Ci sarebbe anche un altro film, ma dato la totale idiozia della pellicola, non ammetterò mai di averlo visto, tanto più al cinema...:P





FILM:

Oh...qui ci vorrebbe un lunghissimo post a parte solo per questo argomento: come ho detto la "maturità" cinefila l'avrei raggiunta qualche anno più tardi, ma durante quel magico decennio, ho comunque visto tanti bei film, comprese alcune piccole perle oggi quasi introvabili.
Inizialmente erano soprattutto film targati Disney tipo "Quattro bassotti per un danese" o "Il fantasma del pirata Barbanera" e via dicendo, poi sono passato a film per ragazzi tra i quali "Navigator", "Explorers", il bellissimo "Stand by me" per poi approdare a qualche film più "adulto" come "Duel", "Terminator" e i primissimi horror  ("Brivido", "Un lupo mannaro americano a Londra") sulla fine degli anni ottanta, che fino quel momento avevo tenuto lontano perché troppo impaurito.



COMICS:

Per un lungo periodo sono stato abbonato a "Il Giornalino", poi naturalmente i vari "Topolino" in tutte le versioni e raccolte possibili. Ogni tanto leggevo anche qualche "Skorpio" e "Lanciostory" che di solito trovavo in giro per casa dei nonni.




GIOCHI:

Quelli certo non mi sono mancati...dalle macchinine, con cui inventavo incredibili inseguimenti o gare, agli immancabili Lego, anche se spesso non riuscivo a riprodurre le idee che avevo in testa...forse ero troppo ambizioso o più probabilmente un disastro nelle cose pratiche...Poi i Playmobil, i robot che facevo combattere inventando improbabili crossover tra i protagonisti dei cartoni animati, e infine (giochi all'aperto a parte) i giochi in scatola come "Il trabocchetto", "Indovina chi" "Non t'arrabbiare" e altri.




VIDEOGAMES:

Il computer è entrato in casa mia abbastanza tardi, verso il 1988/89 se non sbaglio: era un fighissimo Comodore 64 e quasi tutti i giochi che io e mio fratello compravamo, erano quelli che vendevano in edicola con cassette che contenevano un numero imprecisato di giochi a prezzi ridicoli, non sempre memorabili, ma che ci hanno fatto passare lunghi pomeriggi a divertirci, Ricordo bene però che abbiamo dovuto cambiare molti joysticks prima di trovare quelli che avessero una resistenza decente.




TELEVISIONE:

Anche per questa categoria servirebbe un post a parte...Numerosissimi i cartoni animati, di cui ne citerò solo una parte: "Jeeg Robot", "Daitarn 3", "Daltanious", "Conana il ragazzo del futuro", "Sasuke il piccolo ninja", "Sam il ragazzo del west", "Mr. Baseball", "Banner lo scoiattolo", "Topcat", "Gli Erculoidi", "Mask"...e potrei continuare all'infinito.
I telefilm: "Supercar" "Hazzard", "Happy Days", "Automan", Manimal", "Casa Keaton", "Genitori in blue jeans", Baby sitter", "I ragazzi della terza C" (questo poi aveva un sapore particolare perché, oltre a essere italiano, quando lo trasmettevano, alle medie ero in sezione C)
E poi varie trasmissioni: "Domenica In", "Giochi senza frontiere", Drive in",..e altre ancora...





CIBO:

Tante merendine: del Mulino Bianco, Motta, Mr.Day. I gelati Algida, Eldorado, Sammontana. I bastoncini Findus, i succhi in bricco soprattutto il Billy, i Ringo e i Colussi..


.


LIBRI:

Ho sempre avuto la passione per la lettura (anche se attualmente mi sono molto impigrito), ho foto di quando avevo circa due anni (dunque prima ancora degli anni 80) nel lettone con mia mamma che sfogliavo un libro e non di quelli con figure.
Ho iniziato però a leggere veramente verso i nove anni partendo con classici per l'infanzia, primo su tutti "Cuore" per poi passare a "Le avventure di Pinocchio", "Tom Sawyer", molti romanzi di Jules Verne e quindi, verso i tredici anni ai gialli di Agatha Christie e infine i primi Stephen King.




SHOPPING: 

A parte qualche giochino o fumetto comprato in edicola, per quanto riguarda l'abbigliamento io mi limitavo a dire se una t-shirt, un jeans o un paio di scarpe fossero di mio gusto, ma poi erano i miei genitori che ponevano il veto sulla scelta finale. Ricordo dunque i jeans della Carrera e le scarpe Canguro...




LIFE:

Un bel periodo, ricco di momenti felici e spensierati, dove sono nate tante delle mie passioni. I giochi con gli amici, la maestra delle elementari, il tepore delle giornate invernali davanti alla tv con la cioccolata calda, le lunghe serate estive, le gite delle medie, le vacanze in montagna, il mercatino dell'usato...e tanto altro ancora...Sicuramente non è stato un periodo perfetto, ci saranno stati momenti difficili, ma comunque li ricordo con affetto e nostalgia...


RICORDO DELL'EPOCA:

Una foto,un disegno o un'immagine che rimandi a quell'epoca.
Me stesso alle elementari, credo in terza o quarta con i miei compagni e la maestra Stella.
(Se volete saperlo io sono il piccoletto in prima fila coi capelli neri che tenta di abbracciare il piccoletto biondo)




La mia parte l'ho fatta, ora passo la palla a:

Cameriera e genitldonna
Emme Bouclès
Frammenti e tormenti
I nostri sogni
Mari's Red Room

Grazie a chi accetterà la sfida, e buon divertimento a tutti...

venerdì 7 aprile 2017

Tomboy (2011)



Non è così semplice fare una recensione di questo film; la storia in se è semplice e prosegue fino all'unico conflitto finale con leggerezza e tranquillità, ma poi, la storia stessa, si pone a più chiavi di lettura, nessuno delle quali banale o scontata. Laure è una bambina di dieci anni, ma ha l'aspetto, gli atteggiamenti, e il modo di vestirsi di un maschio. La sua famiglia sembra non dare molta importanza alla cosa, del resto Laure è in una fase ancora prepuberale e avrà tanto tempo per maturare i tratti distintivi che caratterizzeranno la sua vera sessualità. Quando però la bambina e la sua famiglia si trasferiscono in una nuova città, lei sente, naturalmente, il desiderio e il bisogno di trovare il suo spazio in questo nuovo ambiente così, quando Lisa, una bambina del quartiere si rivolge a lei scambiandola per un maschio, invece di correggerla, Laure, "sta al gioco" e finge di chiamarsi Mickael. Aiutata dal suo fisico androgino, Mickael/Laure si immedesima sempre di più nel suo nuovo ruolo cercando anche di imitare i suoi compagni maschi, come nelle partite a calcio a torso nudo, sputando a terra, giocando alla lotta e addirittura scambiandosi qualche tenero, ma casto bacio con la sua amica Lisa, che sembra effettivamente innamorata di Mickael. 



Particolarmente divertente, ma anche significativa, la sequenza in cui Mickael/Laure, per risultare più credibile, prima di andare a nuotare si costruisce un finto pene con il pongo della sorellina, sorellina che in seguito diventa complice in questo "gioco". Poi c'è la svolta, quando manca poco all'inizio della scuola e alla fine dell'estate, in seguito alla lite con uno dei compagni di gioco, la madre di Laure viene a conoscenza della menzogna della figlia e arrabbiata, forse eccessivamente, ma non del tutto ingiustamente, costringerà la bambina a svelare la sua vera identità. Tra senso di colpa e umiliazione, Laure si allontanerà inizialmente dai suoi amici, salvo poi nel finale, andare incontro a Lisa e svelarle il suo vero nome, dando via così ad un nuovo inizio. 



La regista fa un ottimo lavoro, affrontando un tema delicato, come quello dell'identità sessuale senza morbosità, ma con delicatezza e freschezza e lasciando molto spazio ai suoi bravi piccoli attori (gli adulti hanno ruoli marginali). Come dicevo all'inizio, la pellicola può essere soggetta a diverse chiavi di lettura: Laure, ad esempio, può usare il travestitismo semplicemente come metodo per essere accettata più velocemente dal gruppo, magari per paura di essere presa in giro per il suo aspetto mascolino ha preferito fingere direttamente di essere maschio, pur consapevole che la bugia prima o poi sarebbe stata scoperta, ma con l'ingenuità tipica della sua età, di poterla portare avanti il più possibile. Oppure, avendo lei sempre avuto comportamenti, oltre che l'aspetto, più maschili che femminili, si può leggere la cosa, come una ricerca di un'identità sessuale diversa da quella sua, sentendosi intrappolata in un corpo che non le appartiene, come già ci era stato mostrato nel bel film belga "La mia vita in rosa" in cui un bambino continuava a vestirsi e atteggiarsi da femminuccia, perché sentiva di appartenere a quel genere. Tuttavia, ciò che conta realmente è che Laure, sia riuscita a farsi accettare per quello che è realmente, qualsiasi se stessa essa sia, perché non è un nome che determina il proprio essere.